mercoledì 27 novembre 2019

La mamma è sempre la mamma

Hi guys,
come annunciato nello scorso post questa che sto raccontarvi è una storia un po' lunga e molto dettagliata che non conoscono nei dettagli nemmeno i miei amici più stretti, ma sentivo il bisogno di sfogarmi e qui mi sento sicura a farlo.
Lo scorso autunno mia mamma ha iniziato a sentire dei dolori nella parte dello stomaco all'incirca e piano piano che passava il tempo questi non se ne andavano così, dopo vari consulti dal medico, le hanno fatto fare una risonanza magnetica ed una ecografia all'addome. I mesi sono passati e sono arrivati i risultati dell'ecografia (per la risonanza c'è voluto più tempo perché non riuscivano a fissarle un appuntamento) che erano abbastanza "positivi" indicando solo un po' di reflusso gastrico (super comune e diffuso) e una ernia iatale (anche questa molto diffusa con circa il 44% di casi proprio nelle donne) e una anomalia del pancreas. Questo referto sembrava quindi andare abbastanza bene ma per fortuna il dottore ha voluto comunque procedere con la risonanza che è finalmente riuscita a fare a Febbraio 2019. Dopo essere finalmente riuscita a fare la risonanza, il giorno in cui mia mamma è andata dal dottore per fargliela vedere è stata spedita subito al pronto soccorso. In pratica la sua cistifellea aveva dei calcoli che intasavano le vie biliari e facevano andare a giro per l'organismo la bile che portava a l'ittero (si diventa gialli). All'inizio i miei, ingenuamente o forse "ignorantemente", mi avevano parlato solo di questo problema e di un piccolo intervento che, tramite l'inserimento di uno stent nella cistifellea, avrebbe risolto tutto. I giorni passavano e mia mamma era ancora in ospedale (se non sbaglio c'è rimasta circa 3 settimane)  dove ha addirittura festeggiato il suo 50esimo compleanno. Non mi ricordo di preciso quando ho scoperto tutto il resto che c'era dietro, ma fatto sta che un giorno ho scoperto che tutto quello, l'intervento etc, erano solo una piccola parte di quello che avrebbe dovuto affrontare a causa dei risultati della risonanza. Diversamente da come mi avevano raccontato nella RM non si vedevano solo i calcoli alla cistifellea, bensì una massa di cisti nel pancreas che non avevano assolutamente un bell'aspetto. I medici ci hanno detto che la fortuna era il fatto che le cisti, nonostante la grande quantità, erano comunque cisti e rimanevano quindi confinate all'interno del pancreas anche se una o due avevano un aspetto peggiore delle altre. Per questo motivo hanno subito fissato un intervento per il mese successivo.  Il 27 marzo mia mamma ha affrontato l'intervento più duro, delicato e lungo della sua vita. Il piano iniziale era rimuovere completamente il pancreas per rimuovere anche le cisti, ma una volta aperto hanno trovato delle aderenze nella parte destra del corpo (dovute probabilmente ad una pancreatite acuta passata) e hanno dunque dovuto rimuovere anche 3/4 di stomaco, la milza, la cistifellea e una piccola parte di intestino. E' stato un intervento di circa 10-11 ore che ci ha tenuti con il fiato sospeso fino all'ultimo, ma che tutto sommato sembra essere andato bene. In quel momento però il percorso era appena cominciato ed era tutto in salita. Non studio medicina, ma sono da sempre affascinata dal funzionamento del corpo umano e, per qualche assurdo motivo, dall'oncologia chirurgica ed avendo vissuto indirettamente tutta questa esperienza sono diventata molto consapevole di alcune cose a riguardo quindi cercherò di spiegarvi nel mio piccolo cosa abbia comportato (e comporterà per tutta la vita di mia mamma) questo intervento. Il pancreas, oltre ad essere parte fondamentale nella digestione è l'organo che produce l'insulina, che andando a contrastare gli zuccheri che assumiamo, mantiene i livello di zucchero nel sangue giusto permettendoci una vita sana. Nelle persone che soffrano di diabete infatti il pancreas non svolge bene questa parte delle sue funzionalità. Ovviamente quindi, dall'intervento, avendo rimosso completamente il pancreas, mia mamma è diventata diabetica (considerata che fino a quel momento era sempre stata super in salute) ed è quindi costretta a controllare la glicemia 5 volte al giorno e vivere di insulina artificiale (la famosa e tanto temuta puntura) più alcuni enzimi pancreatici che deve assumere per riuscire ad assorbire il cibo e digerirlo nel modo giusto come se avesse un pancreas funzionante.
La milza invece è l'organo fondamentale per le difese immunitarie che ci protegge dai virus e svolge un'importante azione nel debellare possibili malattie etc quindi adesso mia mamma è costretta a fare ogni singolo tipo di vaccino esistente qui in Italia nella speranza che questi possano tenerla al sicuro da attacchi batterici di vario genere.
La cistifellea non è uno degli organi principali invece e molte persone vivono senza quindi non è una parte importante del problema.
Lo stomaco invece non devo nemmeno spiegarvi che funzione ha e quanto sia estremamente importante nella nostra vita, per questo motivo, adesso che mia mamma ne ha solo una piccolissima parte più mangiare poco e fa molta fatica a digerire quel poco che mangia (non vi sto neanche a dire quanti chili ha perso dall'intervento ad oggi).
Infine arriviamo all'intestino che anche lui ha una parte fondamentale nel processo di digestione ed espulsione degli "elementi" inutili per il nostro organismo. Avendone dovuto togliere una piccola parte non è il problema più grave, ma a comunque scombussolato il suo organismo.
Detto questo, avendo fatto una piccola lezione di medicina posso andare avanti con il racconto perché, per quanto vorrei fosse finita lì, purtroppo la storia è continuata.
L'intervento è stato molto duro e dopo averlo affrontato mia mamma ha passato una settimana in terapia intensiva. Nella mia vita ho visto tante cose brutte, tremende, difficili, ma posso assicurarvi che il momento in cui sono entrata a trovare mia mamma dopo l'intervento e l'ho vista collegata a decine di tubi e macchinari, coperta solo da un lenzuolo, senza forza per parlare, ma solo per provare a lamentarsi dei dolori atroci è stato probabilmente il momento più difficile e tremendo della mia vita.
Da lì per fortuna, con molta pazienza e tempo, la situazione è migliorata e dopo qualche settimana è finalmente tornata a casa (giusto in tempo per il mio compleanno) dove piano piano, nel mese successivo, si è ripresa se così si può dire. Con calma ha iniziato ad abituarsi al diabete, ai problemi di digestione, al dolore, alla cicatrice da parte a parte che porterà con sé per sempre come una cicatrice di una guerra combattuta e forse e (speriamo sia davvero così) anche vinta. Purtroppo però non era ancora finita perché dovevamo ancora vedere il referto della biopsia eseguita su quelle cisti che le avevano rimosso e verso inizio Maggio abbiamo avuto il colloquio con l'oncologa per conoscere i risultati. La situazione non era tremenda perché comunque ci hanno detto che le cisti erano rimaste circoscritte nel pancreas e di 73 linfonodi rimossi solo 2 brutti (quando utilizzano questo termine vuol dire che sono di natura maligna). L'oncologo ha quindi consigliato di fare un ciclo di chemioterapia preventiva per il futuro, essendo mia mamma ancora giovane e avendo tutta una vita davanti, di 12 sessioni, una ogni 15 giorni. Il che comportava 6 mesi ti terapia. Non vi racconterò nei dettagli ogni singola sessione di chemioterapia, ma posso dirvi che è stata dura, molto dura perché, nonostante sia utile da una parte, la chemio è un vero e proprio "veleno" per altre parti. Gli effetti collaterali sono stati molteplici, dalla caduta di capelli (non completa perché i medicinali usati nel caso di mia mamma non agivano principalmente su quello infatti ha sempre mantenuto i suoi capelli seppur dovendoli tagliare molto corti), le cause, gli scombussolamenti intestinali, le ulcere, la sensibilità al freddo, i formicolii alla piccola "perdita di memoria e cognizione delle cose". Nonostante tutto questo però mia mamma ha dimostrato in questi 6 mesi una forza immensa non abbattendosi di fronte a niente e superando a testa alta ogni singolo momento. A settembre, con ancora 4 sessioni di chemio davanti a lei, è addirittura tornata a lavoro e adesso dopo 6 lunghi mesi posso dire che è più bella di prima. La scorsa settimana ha avuto la tac di controllo di fine ciclo e pare che per il momento vada tutto bene. A gennaio farà una PET per avere maggiore sicurezza e ovviamente non è finita qui perché per chi ha avuto un tumore i controlli periodici durano almeno 5 anni per essere sicuri che le cellule maligne che si sono già sviluppate in passato non decidano di tornare da altre parti in futuro. Nonostante questo però per ora, per questi due mesi, per questo natale siamo "liberi", possiamo tornare a respirare con ritmo regolare e mia mamma può finalmente cercare di abituarsi a tutte queste novità nel suo organismo e nella sua vita. Non sappiamo con certezza se sia una storia bella o completamente a lieto fine, ma vogliamo sperare che sia così perché alla fine nella sfortuna abbiamo avuto una grande fortuna, ovvero l'aver trovato questo tumore ancora in fase non molto sviluppata  che è di per se asintomatico fino agli stati più gravi di solito(infatti i dolori che mia mamma sentiva erano dovuti all'ernia iatale e la cistifellea ostruita). Come dicono nella chiesa della mia host family "non bisogna biasimare Dio per il tumore in sé, ma ringraziarlo per avercelo fatto scoprire in tempo". E a tal proposito voglio dirvi che in tutti questi mesi la mia host family è stata super presente (la mia hm ha pure spedito un mazzo gigante di fiori per mia mamma dopo il secondo intervento) e di grande aiuto per me nel riuscire ad affrontare al meglio questa situazione essendo io una persona super problematica che non riesce a farsi vedere triste o debole dalle altre persone.
Grazie mille per esservi presi il grande impegno di leggere questo lungo post e spero abbiate capito il motivo per cui in questo anno non ho avuto modo di scrivere niente sul blog. Spero i mesi a venire siano migliori e super positivi.
Saluti, Viola.

A volte succede la vita

Hi guys,
non so più come chiedervi scusa per tutte quelle volte in cui vi ho promesso (nell'ipotesi in cui ci sia qualcuno che legge abitualmente il mio blog) di aggiornare più spesso e poi sono sparita, proprio come questa volta. E' passato più di un anno dall'ultima volta che ho scritto qualcosa e mi dispiace in primis per me stessa perché questo blog conta davvero tanto per me e la scrittura in generale è parte integrante di ogni mia singola giornata. Questa volta però vi racconterò esattamente cosa è successo, cosa mi ha portato a non scrivere qui per tutto questo tempo perché dopo mesi ho finalmente capito che buttare giù queste righe, aprirmi, liberarmi mi aiuterà a sentire un peso in meno.
Volendo partire dalle notizie "buone" posso dirvi che alla fine mi sono iscritta anche alla patente B e l'ho presa quindi direi che adesso sono a posto con le patenti. Lo scorso novembre ho iniziato i corsi al conservatorio e fin da subito mi sono trovata molto bene con le lezioni e i professori anche se ho fatto ( e a volte è ancora così) un po' di fatica a legare con alcuni compagni. Ci sono alcuni ragazzi che, nonostante le loro buone capacità nella tecnologia, musica etc, sono ancora molto "giocherelloni" se così si possono definire e passano il tempo a giocare al telefono o scambiarsi figurine quindi non sono stata capace di legare particolarmente con loro. Con altri invece ho stretto un bel legame che con il tempo si è consolidato, ma sfortunatamente (quando mai posso avere culo io) due di loro hanno lasciato il corso dopo aver capito che non faceva per loro. Detto questo però direi che va molto bene. Le lezioni mi piacciono e gli esami che ho dato fino ad ora sono andati tutti molto bene quindi speriamo di continuare così. Ho da poco cominciato il secondo anno accademico ed anche per ora va tutto bene anche se sono in fase di realizzazione progetti ed esami ed è un po' dura.
Questa estate è stata meravigliosa (nonostante delle parti delle quali vi racconterò nella parte meno "simpatica" del post), ho conosciuto un sacco di persone nuove tra cui un gruppo di ragazzi (io mi trovo troppo meglio con i ragazzi rispetto che con le ragazze quando si tratta di fare conoscenza) con i quali ho legato davvero tanto. Inoltre, per la prima volta in vita mia, a Luglio sono andata a Palermo a conoscere i miei parenti (mio nonno è di lì) ed è stata una settimana spettacolare. Io e la mia migliore amica abbiamo intrapreso questo viaggio insieme alla scoperta delle mie origini ed è stato molto emozionante. Ho scoperto di avere una quantità assurda di parenti dei quali non ero a conoscenza ed ho capito cosa vuol dire sentirsi davvero a casa lontano da casa anche qui in Italia (a l'estero ci ero già riuscita grazie all'anno passato negli Stati Uniti). A tal proposito voglio dirvi che sono ancora in contatto con la mia famiglia ospitante e i miei amici americani e forse forse questa estate sia una delle mie migliori amiche americane sia i miei host parents potrebbero riuscire a venirmi a trovare quindi incrociamo le dita.
Credo sia però arrivato il momento di spiegarvi il titolo del post: "A volte succede la vita". Vi starete chiedendo che significato abbia per me e posso dirvi che vuol dire proprio quello. A volte succede che viviamo senza neanche rendercene conto. Andiamo avanti giorno dopo giorno affrontando sempre nuove sfide e superando sempre nuovi ostacoli. Sorridiamo con gli amici e scherziamo in famiglia. Tutto come se fosse autonomo, quasi come se non fossimo noi a controllare la nostra vita. Quasi come se non avessimo abbastanza tempo per renderci conto che alla fine stiamo proprio vivendo. Ma cosa comporta vivere in fin dei conti?
Cosa comporta affrontare ogni singolo giorno in questo mondo complesso?
A volte succede la vita.
Quando meno ce lo aspettiamo, quando proprio non ci possiamo neanche pensare la vita arriva e ci travolge come un fiume in piena che rompe gli argini e raggiunge tutto e tutti senza preoccuparsi di cosa comporti. Senza preoccuparsi di come andrà a finire, di cosa ne sarà delle case, delle persone, dei nostri cuori.
A volte la vita arriva e senza chiedere il permesso entra dentro di noi, le nostre paure, i nostri timori, le nostre ansie.
A volte la vita arriva e si stabilizza proprio dove e come non vorresti.
A volte succede la vita e io da questa sono stata travolta lo scorso febbraio. Se volete conoscere l'intera storia e avete qualche minuto per leggerla con attenzione vi chiedo di leggere il prossimo post.
Grazie per l'attenzione,
Viola.